Intelligenza artificiale e rifiuti urbani, come le tecnologie applicate entrano nel settore dell’igiene ambientale. Premessa: AI – acronimo inglese per intelligenza artificiale – è ora più che mai al centro del dibattito pubblico, a livello economico, politico e sociale, tra paure e prospettive avveniristiche per migliorare la vita di tutti noi.
Le sue applicazioni stanno sempre di più interessando il settore dell’economia circolare e il ciclo dei rifiuti, nell’era della transizione ecologica e della ricerca “disperata” della sostenibilità ambientale.
Dunque le innovazioni digitali e tecnologiche sono ormai parte integrante del comparto: la stessa SAT Servizi Ambientali ha introdotto una sua App per l’utenza dei vari comuni o ancora il servizio con “Alexa” per agevolare i cittadini nel corretto comportamento di gestione dei rifiuti urbani.
Tra i progetti di ricerca sull’uso dell’AI negli impianti di raccolta differenziata, spicca quello finanziato dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia Climate-KIC per migliorare la gestione municipale dei rifiuti, lo sfruttamento delle risorse, nonché il benessere dei lavoratori. Il recupero delle materie prime contenute nei rifiuti, rappresenta una delle principali direttrici dell’economia circolare e dello stesso ciclo integrato dei rifiuti. L’UE si è data come obiettivo entro il 2030 quello di dimezzare i rifiuti urbani non riciclati.
Il progetto pilota “ZRR for municipal waste”, realizzato in un impianto nei pressi di Barcellona, ha avviato l’automazione degli impianti di raccolta differenziata dei rifiuti urbani integrando o sostituendo la selezione manuale tramite l’uso di robot dotati di intelligenza artificiale. La sperimentazione ha voluto verificare l’aumento dei tassi di riciclaggio e la purezza dei materiali recuperati, la raccolta di ulteriori materiali dai flussi respinti, oltre al miglioramento delle condizioni dei lavoratori.
Gli attuali impianti di raccolta differenziata dei rifiuti urbani europei hanno già strumentazioni di automatizzazione, utilizzando, ad esempio, apparecchiature come selezionatori ottici, magneti, etc. Tuttavia alcune attività devono ancora essere eseguite manualmente, come il controllo di qualità del materiale recuperato, lo smistamento manuale di flussi fuori misura o di rifiuti che contengono ancora un numero significativo di materiali riciclabili.
L’intelligenza artificiale e gli sviluppi della robotica nella gestione dei rifiuti, e in particolare nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani, possono trasformare la progettazione e il funzionamento degli impianti producendo una maggiore efficienza operativa e una governance più sostenibile.
Nonostante questa nuova frontiera nel settore, i flussi di rifiuti eterogenei, come i rifiuti domestici, rappresentano ancora sfide considerevoli per i sistemi robotici, ma possono rappresentare un aiuto in alcuni fasi del riciclo, forse non una vera e propria “rivoluzione” in senso stretto, bensì una componente sempre più importante nella trasformazione dell’intera filiera dei rifiuti.