Educazione ambientale

data di pubblicazione: 27-11-2020

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E RACCOLTA RIFIUTI PIU’ EFFICIENTE

I cittadini protagonisti della sostenibilità ambientale: l’analisi e l’elaborazione di grandi quantità di dati per ottimizzare l’azione dei mezzi  e il comportamento virtuoso delle persone

La realizzazione di un vero ciclo virtuoso dei rifiuti secondo i dettami dell’economia circolare passa anche, e forse soprattutto, dai comportamenti virtuosi dell’utenza nelle procedure di raccolta differenziata e di gestione delle varie tipologie di rifiuto: in quest’ottica potrebbe giocare un ruolo importante la stessa Intelligenza Artificiale – AI -, le cui applicazioni nel settore non sono più una chimera, ma strumenti tangibili di una svolta tecnologica nel segno della sostenibilità ambientale.

Nel nuovo approccio hi-tech ecco il cosiddetto “waste management”, ovvero una gestione intelligente, efficace ed efficiente di ogni tipologia di rifiuto grazie all’elaborazione e al monitoraggio di una gran mole di dati che garantisce da una parte la funzionalità della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, dall’altra l’equità fiscale attraverso un calcolo accurato, puntale e dimostrabile di quanto il cittadino e l’azienda conferiscono.

Il sistema informatico avanzato prevede l’utilizzo di sensori e veicoli intelligenti per ottimizzare la raccolta, una analisi a priori e strategica, notifiche push e interazione costante dei cittadini: un modello innovativo che unisce tecnologia e sostenibilità per contribuire alla qualità della vita urbana.

Si tratta di una gestione del ciclo dei rifiuti incentrata sui principi improntata al Machine Learning, nel quale, ad esempio, ogni mezzo per la raccolta è una sorta di esploratore urbano che, guidato dall’Intelligenza Artificiale, elabora e pianifica in modo dinamico il suo percorso, misurato per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, con complessivi effetti positivi nella riduzione dell’impatto ambientale.

L’apparato gestionale “intelligente” raccoglie, quindi, una enorme quantità di informazioni, rielaborati in dati avanzati per riconoscere la tipologia di rifiuto e comprendere i modelli comportamentali dei cittadini, con l’obiettivo di ottimizzare al massimo l’intera filiera. A fianco del sistema, inoltre, si integrano pienamente anche le stesse App a disposizione delle utenze, che agevolano il corretto conferimento dei rifiuti nelle rispettive località di residenza.

Ai cittadini viene stimolata una partecipazione attiva e diretta, con la possibilità di fornire dei feedback in tempo reale, segnalando al tempo stesso problemi o criticità per migliorare il sistema di gestione dei rifiuti.

L’analisi comportamentale si concretizza grazie ai sistemi GEOAI (geolocalizzazione integrata con IA), che combinano l’elaborazione dei dati geospaziali con gli algoritmi di apprendimento automatico e altre tecniche di intelligenza artificiale: una tecnologia che consente, ad esempio, di prevedere il riempimento di un cassonetto prima della segnalazione dei sensori, fornendo un supporto decisionale sulle azioni necessarie al ciclo di raccolta dei rifiuti.

In conclusione, i sistemi integrati di “waste management” sono funzionali  al processo di conferimento-raccolta-gestione dei rifiuti, rappresentando un valore aggiunto per il fatto di affidare un ruolo da attore protagonista al singolo cittadino nella tutela dell’ecosistema urbano, con responsabilità e capacità decisionali, oltre a significativi vantaggi sul fronte delle tariffe tramite i processi di ottimizzazione bidirezionali garantiti dall’Intelligenza Artificiale. Una nuova frontiera per il settore e la sostenibilità ambientale.


INTELLIGENZA ARTIFICIALE E RIFIUTI: NUOVE FRONTIERE

Intelligenza artificiale e rifiuti urbani, come le tecnologie applicate entrano nel settore dell’igiene ambientale. Premessa: AI – acronimo inglese per intelligenza artificiale – è ora più che mai al centro del dibattito pubblico, a livello economico, politico e sociale, tra paure e prospettive avveniristiche per migliorare la vita di tutti noi.

Le sue applicazioni stanno sempre di più interessando il settore dell’economia circolare e il ciclo dei rifiuti, nell’era della transizione ecologica e della ricerca “disperata” della sostenibilità ambientale.

Dunque le innovazioni digitali e tecnologiche sono ormai parte integrante del comparto: la stessa SAT Servizi Ambientali ha introdotto una sua App per l’utenza dei vari comuni o ancora il servizio con “Alexa” per agevolare i cittadini nel corretto comportamento di gestione dei rifiuti urbani.

Tra i progetti di ricerca sull’uso dell’AI negli impianti di raccolta differenziata,  spicca quello finanziato dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia Climate-KIC per migliorare la gestione municipale dei rifiuti, lo sfruttamento delle risorse, nonché il benessere dei lavoratori. Il recupero delle materie prime contenute nei rifiuti, rappresenta una delle principali direttrici dell’economia circolare e dello stesso ciclo integrato dei rifiuti. L’UE si è data come obiettivo entro il 2030 quello di dimezzare i rifiuti urbani non riciclati.

Il progetto pilota “ZRR for municipal waste”, realizzato in un impianto nei pressi di Barcellona, ha avviato l’automazione degli impianti di raccolta differenziata dei rifiuti urbani integrando o sostituendo la selezione manuale tramite l’uso di robot dotati di intelligenza artificiale. La sperimentazione ha voluto verificare l’aumento dei tassi di riciclaggio e la purezza dei materiali recuperati, la raccolta di ulteriori materiali dai flussi respinti, oltre al miglioramento delle condizioni dei lavoratori.

Gli attuali impianti di raccolta differenziata dei rifiuti urbani europei hanno già strumentazioni di automatizzazione, utilizzando, ad esempio, apparecchiature come selezionatori ottici, magneti, etc. Tuttavia alcune attività devono ancora essere eseguite manualmente, come il controllo di qualità del materiale recuperato, lo smistamento manuale di flussi fuori misura o di rifiuti che contengono ancora un numero significativo di materiali riciclabili.

L’intelligenza artificiale e gli sviluppi della robotica nella gestione dei rifiuti, e in particolare nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani, possono trasformare la progettazione e il funzionamento degli impianti producendo una maggiore efficienza operativa e una governance più sostenibile.

Nonostante questa nuova frontiera nel settore, i flussi di rifiuti eterogenei, come i rifiuti domestici, rappresentano ancora sfide considerevoli per i sistemi robotici, ma possono rappresentare un aiuto in alcuni fasi del riciclo, forse non una vera e propria “rivoluzione” in senso stretto, bensì una componente sempre più importante nella trasformazione dell’intera filiera dei rifiuti.


LA MAPPA DELLA PLASTICA NEGLI OCEANI

Un recente articolo comparso sul quotidiano “The Guardian” ha riportato gli esiti della ricerca condotta dal centro “5 Gyres Institute” e pubblicata sulla rivista Plos One. La ricerca aveva come obiettivo quello di valutare le tendenze della plastica negli oceani dal 1979 al 2019. Gli autori hanno rilevato un rapido aumento dell’inquinamento marino da plastica e hanno incolpato l’industria della plastica per non aver riciclato o progettato per la riciclabilità.

I ricercatori hanno esaminato 11.777 campioni di plastica galleggiante nell’oceano per creare una serie temporale globale che stimasse il numero medio e la massa di microplastiche nello strato superficiale dell’oceano, mettendo in relazione i dati con le misure politiche internazionali volte a ridurre l’inquinamento da plastica per valutarne l’efficacia.

Lo studio ha rilevato che a partire dal 2005 si è verificato un rapido aumento della massa e dell’abbondanza di plastica negli oceani. Ciò potrebbe riflettere un aumento esponenziale della produzione di plastica, la frammentazione dell’inquinamento plastico esistente o i cambiamenti nella produzione e nella gestione dei rifiuti terrestri.

Mantenendo la situazione come quella attuale, si prevede che il tasso di plastica che entra negli ambienti acquatici aumenterà di circa 2,6 volte dal 2016 al 2040.

Gli scienziati hanno chiesto ai governi di intervenire per arginare la marea di plastica. Il dottor Edward J. Carpenter, dell’Estuary and Ocean Science Center della San Francisco State University, ha dichiarato: “Sappiamo che l’oceano è un ecosistema vitale e abbiamo soluzioni per prevenire l’inquinamento da plastica. Ma l’inquinamento da plastica continua a crescere e ha un effetto tossico sulla vita marina. È necessaria una legislazione che limiti la produzione e la vendita di plastica monouso o la vita marina sarà ulteriormente degradata. Gli esseri umani hanno bisogno di oceani sani per un pianeta vivibile”.

Il documento arriva al momento giusto, visto che in primavera gli Stati membri delle Nazioni Unite si riuniranno per decidere le politiche sull’inquinamento da plastica.

Per leggere la mappattura aggiornata della presenza della plastica negli ambienti acquatici è possibile consultare https://www.5gyres.org/plasticsmog


LA FILIERA DELLA PLASTICA

Il riciclo delle vaschette in PET, dei vassoi in XPS e degli imballaggi in PS. Il rifiuto si trasforma in nuovo materiale riutilizzabile. Un motivo in più per riciclare e aiutare l’Ambiente!

COREPLA


Campagna CdC RAEE per la raccolta dei rifiuti elettronici

“The Coach” è la campagna di comunicazione cross-media voluta dai produttori di AEE e promossa dal CdC RAEE con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulle tematiche della corretta raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici e della tutela dell’ambiente.

Campagna per la raccolta RAEE

La plastica nell’economia circolare. Cosa farà la UE

La plastica è ampiamente utilizzata in tutti i settori dell’economia: dagli imballaggi all’edilizia, dalle autovetture all’elettronica come in  agricoltura e in tanti altri settori; tuttavia lo smaltimento dei rifiuti di plastica pone numerose sfide. La produzione mondiale di plastica è 20 volte superiore a quella degli anni ‘60 e, stando alle previsioni, entro il 2050 potrà quasi quadruplicare. Sebbene esistano migliaia di tipi di plastica, il 90% di questi deriva dai combustibili fossili vergini. Circa il 6% del consumo mondiale di petrolio è utilizzato per produrre plastica e tale percentuale potrebbe raggiungere il 20% entro il 2050. I dati del settore indicano che in Europa il 42% dei rifiuti di plastica post-consumo è sottoposto a incenerimento con recupero di energia, il 31% è riciclato e il 27% e collocato in discarica. Circa il 63% dei rifiuti di plastica che sono stati raccolti e riciclati sono gestiti nell’Unione europea mentre il restante 37% è esportato. Una plastica non costosa, duratura e versatile presenta molteplici benefici. Tuttavia sappiamo che  la plastica dispersa nell’ambiente ha conseguenze negative per la natura, il clima e la salute umana. Si stima che una percentuale compresa tra il 2 e il 5% della plastica prodotta, finisca negli oceani causando danni per gli ecosistemi costieri e marini. Particolarmente preoccupante è la microplastica poiché può essere ingerita dagli animali selvatici, causando potenziali danni fisici, pregiudicando la fertilità e fungendo da vettore delle tossine.

La Comunità Europea e il Parlamento Europeo in particolare, hanno definito azioni precise per affrontare il problema. La strategia presenta un ampio ventaglio di misure incentrate in quattro ambiti: 1) migliorare gli aspetti economici e la qualità del riciclaggio della plastica; 2) ridurre i rifiuti di plastica e arginare il loro abbandono nell’ambiente; 3) promuovere gli investimenti e l’innovazione nella catena del valore della plastica; 4) sfruttare le azioni globali.

Per avere un quadro preciso delle politiche che porteranno ad una maggiore azione di recupero consigliamo di visitare le pagine del Parlamento Europeo dedicate dove potete trovare tutte le informazioni più aggiornate.

https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/priorities/lotta-all-inquinamento-da-plastica


Puliamo il mondo – Legambiente

Educazione ambientale al centro dell’azione di SAT Servizi Spa in tema di rifiuti e di una corretta raccolta differenziata. Per questo SAT aderisce all’iniziativa “Puliamo il Mondo” che si svolge in diverse città italiane e anche nelle località del savonese.

“Puliamo il mondo” è una iniziativa di volontariato promossa da Legambiente in collaborazione con Anci ed è rivolta a tutti i cittadini, in particolare agli studenti e i loro genitori, creando un rapporto interattivo e partecipativo nella gestione dei rifiuti, quindi nel segno della sostenibilità ambientale.

La partecipazione di SAT si inserisce a pieno titolo nella nuova campagna informativa promossa dall’azienda pubblica, che punta a coinvolgere in maniera capillare l’utenza nella giusta raccolta differenziata. Il messaggio è quello di contribuire seguendo le corrette regole di conferimento dei rifiuti, un passaggio essenziale per realizzare un vero ciclo integrato e quindi vedere i rifiuti stessi non come un problema ma una risorsa per le comunità locali.

SAT è e sarà ancora in prima linea nello stimolare i comportamenti virtuosi dei cittadini, con particolare attenzione alle nuove generazioni e alle buone pratiche ambientali sui rifiuti, essenziali per realizzare la successiva fase di riciclo.

“Bloccare ogni forma di dispersione dei rifiuti è un obiettivo primario, per tutti Noi…” rilancia con forza SAT per “Puliamo il mondo”. Nei piani aziendali sono previste iniziative ludico-didattiche per le scuole e anche attività di pulizia e raccolta di carta, plastiche e lattine, accompagnata dalla fase del giusto conferimento dei rifiuti.

Tanti gli appuntamenti in calendario per gli esperti di SAT, che forniscono supporto tecnico e operativo nelle diverse attività e iniziative organizzate con le scuole, i giovani e le comunità locali: fornitura di sacchi per la raccolta, oltre al successivo trasporto in discarica dei rifiuti rimossi, ad esempio.

Un programma aziendale all’insegna dell’educazione ambientale e di azioni pratiche sul territorio di pulizia, raccolta e giusto conferimento dei rifiuti.

Ricordiamo che SAT ha sviluppato una nuova comunicazione integrata, social e web, proprio per ampliare, modernizzare e semplificare la ricezione di tutte le informazioni sulla raccolta e gestione dei rifiuti per cittadini e utenti, rafforzando la presenza sui territori di competenza grazie alla collaborazione operativa con le stesse amministrazioni comunali del savonese.

E poi la nuova App, facilmente scaricabile da smartphone e da dispositivi mobili, per conoscere tutte le novità del proprio comune ed essere aggiornati in tempo reale su novità, avvisi e comunicazioni di settore.


Che cos’è l’economia circolare?

L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimoUna volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore

I principi dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Il modello economico tradizionale dipende dalla disponibilità di grandi quantità di materiali e energia facilmente reperibili e a basso prezzo. 

Il Parlamento europeo chiede l’adozione di misure anche contro l’obsolescenza programmata dei prodotti, strategia propria del modello economico lineare.

Perché è necessaria la transizione verso un’economia circolare?

Ci troviamo di fronte a un aumento della domanda di materie prime e allo stesso tempo a una scarsità delle risorse: molte delle materie prime e delle risorse essenziali per l’economia sono limitate, ma la popolazione mondiale continua a crescere e di conseguenza aumenta anche la richiesta di tali risorse finite. 

Questo bisogno di materie prime crea una dipendenza verso altri paesi: alcuni stati membri dell’UE dipendono da altri paesi per quanto riguarda l’approvvigionamento. 

Non dobbiamo poi dimenticare l’impatto sul clima: i processi di estrazione e utilizzo delle materie prime producono un grande impatto sull’ambiente e aumentano il consumo di energia e le emissioni di anidride carbonica (CO2). Un uso più razionale delle materie prime può contribuire a diminuire le emissioni di CO2.

Quali sono i vantaggi?

Grazie a misure come prevenzione dei rifiuti, ecodesign e riutilizzo dei materiali, le imprese europee otterrebbero un risparmio e ridurrebbero nel contempo le emissioni totali annue di gas serra. Al momento la produzione dei materiali che utilizziamo ogni giorno è responsabile del 45% delle emissioni di CO2.

La transizione verso un’economia più circolare può portare numerosi vantaggi, tra cui: 

  • Riduzione della pressione sull’ambiente
  • Più sicurezza circa la disponibilità di materie prime
  • Aumento della competitività
  • Impulso all’innovazione e alla crescita economica (un aumento del PIL dello 0,5%)
  • Incremento dell’occupazione – si stima che nell’UE grazie all’economia circolare potrebbero esserci 700.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030.

Con l’economia circolare i consumatori potranno avere anche prodotti più durevoli e innovativi in grado di far risparmiare e migliorare la qualità della vita. Ad esempio, ricondizionare  i veicoli commerciali leggeri anziché riciclarli potrebbe portare a un risparmio di materiale per €6,4 miliardi all’anno (circa il 15% della spesa per materiali) e €140 milioni in costi energetici, con una riduzione delle emissioni di gas serra pari a 6,3 milioni di tonnellate. (https://www.europarl.europa.eu/)


“Green Game”: il concorso per le scuole

GREEN GAME è il concorso didattico-culturale a livello nazionale riservato agli studenti delle classi 1^ e 2^ delle scuole secondarie di II grado, indetto dai principali Consorzi nazionali per il riciclo, che prevede una fase locale e una nazionale. La gara segue il format del quiz a squadre, si avvale di tecnologie interattive e consiste nello sfidarsi rispondendo esattamente a domande multi-risposta, a tempo. E’ possibile partecipare al Green Game Digital da scuola o da casa. Per avere più informazioni è possibile visitare il sito www.greengame.it.

Nelle ultime edizioni è in crescita la partecipazione al concorso delle scuole e istituti savonesi che con i loro progetti sulla sostenibilità e il riciclo dei materiali hanno sono arrivati alla finalissima di Roma.

E’ molto importante parlare di tutela nel settore dell’igiene urbana-ambientale, così come di economia circolare e farlo in modo alternativo, divertente, creando così un mix vincente. Fare la raccolta differenziata e recuperare le nostre “risorse” dai rifiuti significa risparmiare e proteggere l’ambiente, riciclando e trasformando materiali che usiamo tutti i giorni.


Raccolta differenziata: gioca con noi!

SAT vi propone il “QUIZZONE RACCOLTA DIFFERENZIATA: CHE RICICLATORE SEI?” al seguente LINK.

Mettetevi alla prova e se avete dubbi non esitate a contattarci. Buon quizzone!


E voi che riciclatori siete?

COMIECO (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) ha ideato questo Quiz.

E voi che riciclatori siete?


Riciclala! Il gioco della differenziata

Segnaliamo questa pagina dedicata ai bambini del COREPLA (Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica), dedicata ai bambini.

Può essere richiesto gratuitamente un kit gioco che contiene 32 carte con cui giocare in gruppo, imparando le regole della raccolta differenziata e le proprietà della plastica; 2 cartoline per costruire piccoli personaggi riutilizzando tappi di plastica; la guida docenti (se fatto con la scuola), con le regole dei giochi.

Inoltre si può fare un quiz per mettere alla prova le vostre conoscenze sulla plastica!

Buon gioco a tutti!


Concorso #ObiettivoAlluminio

Segnaliamo questo bel concorso #ObiettivoAlluminio promosso dal CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi in Alluminio), dedicato alle scuole secondarie di secondo grado, edizione 2018-2019 e che invita tutti gli studenti a mettersi alla prova, raccontando l’alluminio e le sue infinite vite. I ragazzi possono registrare un breve video da 30 a 60 secondi, oppure scattare una o più fotografie, oppure creare un contenuto social, l’importante è che il protagonista sia l’alluminio! 

Lo stile dell’opera può essere giornalistico, narrativo, musicale, pubblicitario, in bianco e nero o a colori: ai ragazzi la scelta! Maggiori informazioni per partecipare al concorso potete trovarle a questo link.