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Un recente articolo comparso sul quotidiano “The Guardian” ha riportato gli esiti della ricerca condotta dal centro “5 Gyres Institute” e pubblicata sulla rivista Plos One. La ricerca aveva come obiettivo quello di valutare le tendenze della plastica negli oceani dal 1979 al 2019. Gli autori hanno rilevato un rapido aumento dell’inquinamento marino da plastica e hanno incolpato l’industria della plastica per non aver riciclato o progettato per la riciclabilità.

I ricercatori hanno esaminato 11.777 campioni di plastica galleggiante nell’oceano per creare una serie temporale globale che stimasse il numero medio e la massa di microplastiche nello strato superficiale dell’oceano, mettendo in relazione i dati con le misure politiche internazionali volte a ridurre l’inquinamento da plastica per valutarne l’efficacia.

Lo studio ha rilevato che a partire dal 2005 si è verificato un rapido aumento della massa e dell’abbondanza di plastica negli oceani. Ciò potrebbe riflettere un aumento esponenziale della produzione di plastica, la frammentazione dell’inquinamento plastico esistente o i cambiamenti nella produzione e nella gestione dei rifiuti terrestri.

Mantenendo la situazione come quella attuale, si prevede che il tasso di plastica che entra negli ambienti acquatici aumenterà di circa 2,6 volte dal 2016 al 2040.

Gli scienziati hanno chiesto ai governi di intervenire per arginare la marea di plastica. Il dottor Edward J. Carpenter, dell’Estuary and Ocean Science Center della San Francisco State University, ha dichiarato: “Sappiamo che l’oceano è un ecosistema vitale e abbiamo soluzioni per prevenire l’inquinamento da plastica. Ma l’inquinamento da plastica continua a crescere e ha un effetto tossico sulla vita marina. È necessaria una legislazione che limiti la produzione e la vendita di plastica monouso o la vita marina sarà ulteriormente degradata. Gli esseri umani hanno bisogno di oceani sani per un pianeta vivibile”.

Il documento arriva al momento giusto, visto che in primavera gli Stati membri delle Nazioni Unite si riuniranno per decidere le politiche sull’inquinamento da plastica.

Per leggere la mappattura aggiornata della presenza della plastica negli ambienti acquatici è possibile consultare https://www.5gyres.org/plasticsmog